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venerdì 28 ottobre 2011

E-book, formula di MARKETING?

Ogni tanto è bello variare nei mille argomenti che il web e il marketing, o meglio web marketing ti propone, così oggi parliamo di e-book...

E-book:  possiamo definirlo una formula di marketing?
Secondo il mio punto di vista, si....visto l'elevato interesse che circola intorno a questa innovazione...

Vi riporto delle riflessione sull'e-book.

RIFLESSIONI SUGLI EBOOK
Gli ebook non sono soltanto marketing. Potremmo dire che gli ebook sono marketing per intendere che distribuire ebook  fa  vendere più libri.
Ma gli ebook non devono essere solo una questione di marketing: gli ebook bastano a se stessi e non hanno bisogno di altra ragione per esistere. Sempre più persone leggono sempre più parole dai video e sempre meno dalle pagine. Quando queste due tendenze si incroceranno, gli ebook potranno diventare il modo in cui gli scrittori si guadagnano da vivere, non più il modo per promuovere l'edizione cartacea.
Gli ebook integrano i libri di carta e diventano parte del corpus  della conoscenza umana perchè sono indicizzati dai motori di ricerca e replicati centinaia di volte.
Gli ebook devono abbracciare la loro natura. Questo valore peculiare degli ebook è ortogonale al valore dei libri cartacei e ruota attorno alla possibilità del testo elettronico di modificato e inviato.
Gli ebook richiedono rispetto ai libri tradizionali un livello di attenzione differente ma non inferiore.
Tutti abbiamo bisogno degli ebook. La maggior parte delle parole scritte si è persa nella posterità. Ognuno di noi leggerà solo un piccolo frammento di tutto ciò che è stato scritto.
Gli ebook sono come i libri; siamo soliti pensare che i libri tradizionali possano essere quantificati in un modo in cui i libri digitali non possono. Cosa falsa, in quanto i computer sono dannatamente bravi a contare le cose.
Il mercato degli ebook ha registrato una forte crescita in quest'ultimo periodo, questo perchè gli ebook presentano enormi vantaggi: sono facili da condividere,da tagliare a fette e fare a pezzettini, sono appunto malleabili. In altre parole, la maggior parte delle persone che scaricano il libro lo fanno per una ragione prevedibile e in un formato prevedibile, diciamo per assaggiare un capitolo in formato HTML prima di decidere se comprare o meno un libro.

dott Giuliana Giannini. clicca qui
ARTICOLO SCRITTO DALLA DOTTORESSA IN LETTER GIANNINI GIULIANA, LAURENDA PRESSO L'UNIVERSITA' LUMSA DI ROMA IN GIORNALISMO ED EDITORIA.

venerdì 21 ottobre 2011

Social Shopping? Non è più una tendenza, ora è realtà!

Con il social media marketing, molti hanno dimenticato il social shopping che sta diventando una tendeza molto frequente, sopratutto per gli acquisti online.
Il social shopping nasce con lo stesso principio dei social media networks, condividere qualcosa, e nel caso in questione condividere esperienze di acquisto, condividere sensazioni ed emozioni, ed è proprio in questo che possiamo affiancare il social shopping al social media marketing.

Nell'era del Web 2.0 anche lo shopping on-line è diventato "social". 

Social Shopping: Un nome quasi Italiano ma nasce da un'intuizione olandese e, come tanto va di moda ora, è meglio puntare sui social. La pubblicità sta cambiando, ci si fida dei consigli degli amici e meno di pubblicità anonime in tv o sui giornali.

Consiglio degli amici che diventano persuasione, si tratta di una sorta di psicologia del consumatore, già analizzata da Freud nei suoi commenti relativi alle "psicologia delle massa", e ripresa da Pavlov, il maestro delle teorie del consumatore.

Dal social media marketing al social shopping, dalle psicologie di massa di Freud alle teorie del riflesso condizionato di Pavlov che affermano la capacità di condizionare uno stimolo e un'azione. 

Tornando al marketing....vediamo come la forza di commenti, consigli e giudizi da chi ha già provato un prodotto diventa stimolo e persuasione per effettuare un'azione, ed è così che lo spirito del social shopping diventa elemento fondamentale...cos+ come lo è già il social media marketing.



dott. Angelo Raffaele Mastropierro

giovedì 20 ottobre 2011

reflections on web marketing

From my early studies I loved the marketing and everything that surrounded this amazing world, dealing from the start of traditional marketing, the accuracy of product development, market research, advertising, classic, and events.In the last few years I became interested in the web 2.0 attracted by its exponential growth and the fact that the digital age is becoming increasingly popular in today's society.Even today, I consider my education and culture in a "work in progress", and should be the same for everyone, we are in the presence of something that changes and evolves every day.I know several businesses that the reluctance to the nine forms of communication today can not do at least one site, an online communication campaign, a constriction in the companies to change their ideas, have made it their strength.Already in 1999, Kotler, the greatest of all time marketing specialist, spoke about the evolution of marketing and change that the digital revolution would take place in the decade, so it was.I consider the leverage Web 2.0 promotion that has managed to cut its space within the marketing mix, integrating the entire scenario of communication, creating a sort of relationship offline / online....rimanendo in the terminology of the Web.Today more than ever I like to give a color to that communication that years ago seemed devoid of content, a similar color to the size of Steve Jobs, one of the most charismatic of our time (such as not to remember), a man and creative visionary who I consider a marketing genius, and not marketing numbers, slogans and phrases, but the marketing has to do with the interaction between consumer and producer, and this is the emblem of the Web 2.0, maybe there ' is so much diversity, but I think that there is only a slight subtlety.From the traditional to the real Web 2.0 is making the full definition of marketing presence in all the books: the art of creating value for the market based on consumer needs .... If the new user.The same Mark Zuckerberg has helped the development of this cultural revolution, giving rise to a simple communication platform first, classifiable as a chat, and then transforming it into a phenomenon of mass communication that sees the emergence of social media marketing, well also mention twitter myspace, youtube, as well as the latest addition to google +, but it would be better to analyze all in parallel to viral marketing.I advise you not stop and look, we continue to chase the time, traveling in the same direction of what we were taught the great marketer, making the right innovation, maybe choosing alternative ways of running a few risks, which never hurts.

mercoledì 12 ottobre 2011

RIFLESSIONI....

Fin dai miei primi studi ho amato il marketing e tutto quello che circondava questo fantastico mondo, occupandomi da subito di marketing tradizionale, nella precisione di sviluppo prodotto, ricerche di mercato, advertising classico, ed eventi.
Negl'ultimi anni ho cominciato a interessarmi del web 2.0 attratto dalla sua crescita esponenziale e dal fatto che che l'era digitale sta prendendo sempre più piede nella società di oggi.
Ancora oggi, considero la mia preparazione e cultura in materia un "work in progress", e dovrebbe essere così per tutti, ci troviamo al cospetto di qualcosa che muta e si evolve giorno dopo giorno.
Ho conosciuto diverse realtà aziendali che dalla riluttanza verso le nove forme di comunicazione, oggi non possono fare almeno di un sito, di una campagna comunicativa online, aziende che da una costrizione nel cambiare la loro idea, ne hanno fatto la loro forza.
Già nel 1999 Kotler, il più grande esperto marketing di tutti i tempi, ha parlato di evoluzione del marketing e del cambiamento che la rivoluzione digitale avrebbe portato nel decennio avvenire, è cosi è stato.
Considero il web 2.0 una leva promozionale che è riuscita a tagliarsi i suoi spazi all'interno del marketing mix, integrando tutto lo scenario comunicativo creando una sorta di relazione offline/online....rimanendo nella terminologia del web.
Oggi più di ieri mi piace dare un colore a quella comunicazione che anni fa sembrava priva di contenuti, un colore simile alla grandezza di Steve Jobs, uno dei personaggi più carismatici dei nostri tempi (come non ricordarlo), un uomo visionario e creativo, che considero un genio del marketing, e non del marketing dei numeri, degli slogan e delle frasi fatte, ma il marketing che ha a che fare con l’interazione fra consumatore e produttore, ed è questo l'emblema del web 2.0, forse c'è tanta diversità, ma credo che ci sia solo una leggera sottigliezza.
Dal tradizionale al reale, il web 2.0 sta realizzando appieno la definizione di marketing che presente su tutti i libri: l’arte di creare valore per il mercato, basandosi sulle esigenze del consumatore....nel nuovo caso utente.
Lo stesso Mark Zuckerberg ha contribuito lo sviluppo di questa rivoluzione culturale, facendo nascere da prima una semplice piattaforma comunicativa, definibile come una chat, e trasformandola successivamente in un fenomeno di massa comunicativo che vede la nascita del social media marketing, ebbene citare anche twitter, myspace, youtube, cosi come la new entry google+, ma sarebbe meglio analizzare il tutto in parallelo al marketing virale.
Vi consiglio di non fermarsi a guardare, continuiamo a rincorrere il tempo, viaggiando nella stesa direzione di quello che i grandi markettari ci hanno insegnato, apportando le giuste innovazione, magari scegliendo  delle strade alternative, correndo anche qualche rischio, che non fa mai male.

dott. Angelo Raffaele Mastropierro
mastropierro85@gmail.com
Specialista del Marketing

COLORE E MARKETING

Il colore dipende dalle emozioni che proviamo e quindi può variare da un momento all’altro….

La percezione del colore va intesa come un evento rivelatore di una dinamica emozionale profonda, che dipende dalle caratteristiche personologiche del percepiente…..

Questo significa che ogni soggetto PERCEPISCE IN MANIERA DIVERSA IL COLORE!

In linea di massima: in genere le associazioni colori – emozioni sono piacevoli o spiacevoli. In linea di massima, i colori caldi (giallo, arancione e rosso) sono aggressivi, irrequieti o stimolanti e positivi, mentre quelli freddi (violetti, blu e verdi) sono negativi, scostanti e riservati, tranquilli o sereni.

martedì 4 ottobre 2011

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